ANNO 14 n° 119
Spunto di Vista
Migranti: un lungo
percorso psicologico
per l'integrazione
>>>>> di Elisabetta Zamparini <<<<<
19/06/2015 - 00:01

di Elisabetta Zamparini

VITERBO - In Italia il fenomeno immigratorio, indotto dalle difficoltà di molti paesi, è diventato così consistente da far emergere il problema della sovrapposizione delle culture e dell’inserimento di gruppi appartenenti a sistemi socioculturali diversi.

Il flusso migratorio è costituito da gruppi diversi che si contraddistinguono per la lingua, la religione, i livelli d’istruzione e di formazione, ma sono spesso accumunati dalla provenienza da situazioni difficili.

Queste persone, oltre allo sradicamento, si trovano ad affrontare una nuova cultura con i valori e le conoscenze apprese nei luoghi d’origine, aprendo così la discussione del rapporto tra la cultura degli autoctoni e quella di cui sono portatori gli emigranti.

Una prospettiva interculturale permette di valorizzare la presenza di più culture presenti nello stesso luogo e il mantenimento delle identità etniche riconoscendone pari dignità.

Questo approccio sottolinea la potenzialitàdi interscambio e integrazione che può svilupparsi in vari ambiti, in primis nell’istituzione scolastica.

Per il bambino straniero la scuola rappresenta un punto di passaggio cruciale, una struttura in grado di offrirgliun’istruzione di base che può fornirgli un terreno comune e condivisibile al confronto con gli altri.

L’esperienza dell’emigrazione rappresenta un evento ancora più complesso e delicato per il bambino, denso di conseguenze psicologiche come il possibile distacco da importanti figure parentali e l’adattamento alla società d’accoglienza.

Questo processo, dunque, implica una riorganizzazione delle dinamiche affettive e sociali che possaintegrare la doppia appartenenza.

Se, all’opposto, si attua una chiusura difensiva nei confronti della nuova cultura è facile che ci si possa sentire perennemente uno straniero, mentre se si aderisce completamente il rischio è che si perda di vista la propria individualità d’origine. Questi sentimenti,legati alle problematiche di adattamento, possono provocare nel bambino ansia, paura e difficoltà di vario genere.

L’identità etnica è quell’insieme di valori, emozioni, comportamenti, pensieri e credenze che danno un senso di appartenenza e che, in una società interculturale,può svilupparsi come un’entità dinamica e quindi essere costruita attivamente dalla persona lungo tutta la sua esistenza e crescita personale.

Se desiderate approfondire questo o altri argomenti ecco la mail a cui scrivere per suggerire i nuovi articoli della rubrica: elisabetta.zamparini@gmail.com.





Facebook Twitter Rss